Dal Messico all’Italia l’unica risposta che i governi danno è repressione!!!

Rigiriamo un articolo di Maoist Road sulla repressione studentesca in Messico…

Mexique : La police tire et tue 6 manifestants – 43 étudiants toujours disparus

Mexique :

57 étudiants disparus, 6 morts, 25 blessés. C’est le bilan de la répression qui a eu lieu à Iguala, dans l’Etat de Guerrero (sud du Mexique), vendredi 26 septembre au soir, à la suite d’une manifestation étudiante. Les étudiants de l’Ecole normale d’Ayotzinapa protestaient, vendredi après-midi, contre des mesures discriminatoires dans les recrutements, qui favoriseraient les étudiants des grandes villes. Ils manifestaient également contre la réforme de l’enseignement mexicain. Certains avaient alors mis le feu à des autobus du service public. La police municipale a alors ouvert le feu sur les manifestants, tuant deux étudiants, deux habitants de la ville et deux joueurs de l’équipe locale de football.
Les autorités judiciaires enquêtent sur la disparition de ces 57 étudiants de l’Ecole normale d’Ayotzinapa, dans le sud de l’Etat de Guerrerro, dont la liste a été communiquée par le procureur général de l’Etat. La justice s’interroge sur le rôle qu’avaient pu jouer des officiers de la police locale dans ces disparitions. Vingt-deux policiers locaux ont ainsi été arrêtés. Ils sont présumés responsables des violences contre les étudiants.

57 étudiants disparus, 25 blessés et 6 morts, c’était le premier bilan de la répression d’une manifestation des étudiants de l’école normale rurale à Iguala, dans l’Etat de Guerrero, vendredi 26 au soir. Mardi, la Commission régionale des droits de l’Homme a indiqué que 14 des 57 étudiants portés disparus ont réapparu au cours des dernières heures. Le sort des 43 étudiants disparus reste ainsi un mystère cinq jours après les affrontements. Les autorités judiciaires ont en outre confirmé que des caméras de surveillance ont filmé des voitures de police emportant des civils et des témoignages d’étudiants affirment que certains de leurs camarades disparus se trouvent dans une caserne de bataillon d’infanterie de l’armée à Iguala, alors que d’autres seraient cachés dans les collines avoisinantes pour se soustraire à la répression.
La mobilisation “On veut les revoir vivants” s’est étendue à tout le Guerrero (ici à Acapulco)

I COSTI DEL GOVERNO??? TUTTI PER L’ISTRUZIONE PUBBLICA…

RIPORTIAMO UN ARTICOLO TRATTO DAL BLOG “PROLETARI COMUNISTI.BLOGSPOT.IT” , IN MERITO AI COSTI CHE L’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA SOSTIENE.

E’ INACCETTABILE CHE UN FASCISTONE, RAZZISTA, LEGHISTA DI MERDA, COME IL SIGNOR BOSSI, PERCEPISCA UN VITALIZIO DA 900.00,00 EURO PER AVER “SERVITO LA PATRIA” – CHE NELLA SOSTANZA SIGNIFICA AVER RUBATO I SOLDI PUBBLICI, VERSATI DAGLI ITALIANI ( LAVORATORI, STUDENTI ECC..) – A FRONTE DI CIO’ CHE ACCADE IN QUESTI TEMPI: LAVORATORI SFRUTTATI AL MIDOLLO PER FAR SI CHE IL CAPITALE NON MUOIA ED I PADRONI SI ARRICCHISCANO; PRECARI CHE RISCHIANO OGNI GIORNO DI NON AVER UN LAVORO; DISOCCUPATI CHE SI SUICIDANO, PERCHE’ UN LAVORO NON L’HANNO; E STUDENTI CHE NON HANNO UNA FORMAZIONE ADEGUATA ED UN LAVORO NON L’AVRANNO MAI E SONO COSTRETTI A LASCIARE I PROPRI FAMILIARI PER FARE UN LAVORO CHE NON SARA’ MAI QUELLO PER CUI HANNO STUDIATO FATICOSAMENTE, SPENDENDO TRA L’ALTRO SOLDI DI TASSE!!

TASSE CHE SERVONO A SOVVENZIONARE IL VITALIZIO DI BOSSI ED ALTRI MASCALZONI COME LUI, CHE PER ALTRO, CONTRIBUISCONO AI TAGLI ALL’ISTRUZIONE!!!!

OPPURE COME NON DIMENTICARE L’ACQUISTO DI AEREI MILITARI VOLTI “A SALVAGUARDARE LE MISSIONI DI PACE”??? QUANDO POI SAPPIAMO CHE L’ITALIA E’ TRA QUEI PAESI CHE SOVVENZIONA CON ARMI IL GOVERNO ISRAELIANO CHE STA MASSACRANDO IL POPOLO PALESTINESE, UCCIDENDO MILIONI DI INNOCENTI, TRA I QUALI DONNE, BAMBINI!!!

TUTTO QUESTO è INACCETTABILE E NOI STUDENTESSE E STUDENTI DOBBIAMO DENUNCIARLO AD ALTISSIMA VOCE E SCENDERE IN PIAZZA, ASSEDIARE I PALAZZI DEL POTERE, PER FARE RISENTIRE L’ECO DEL MOVIMENTO STUDENTESCO CHE RECLAMA LA PROPRIA DIGNITA PRESENTE E FUTURA, CONTRASTANDO CHI COI FATTI CHI CE LA NEGA GOVERNANDO QUESTO PAESE, BASTI PENSARE IN FINE ALLA “GRANDISSIMA” RIFORMA DEL JOB ACT DEL “PALADINO DEI GIOVANI” SUPER MATTEO TWITT RENZI!!!

 

…La storia è questa: l’ex senatore Umberto Bossi (non è stato rinominato alle ultime elezioni politiche) oltre al vitalizio da nababbo – rapportato alle otto legislature in cui ha scaldato i banchi dei due rami del Parlamento – di cui gode in quanto ex ‘rappresentante del popolo italiano’, percepisce (non si sa bene a quale titolo) l’assurda somma di Euro 900.000,00 annui dalla sua formazione politica: per le cure di cui abbisogna, ufficialmente (peccato che non abbiano ancora inventato un trattamento per rivitalizzare il suo cervello bacato).
Il nuovo segretario federale, Matteo Salvini, ha deciso che in effetti il ‘vitalizio supplementare’ è di importo decisamente eccessivo, e quindi lo ha ridotto a ‘soli’ Euro 400.000,00.
Il Canottiera di Cassano Magnago (Va) – Bossi  ha acquistato più di mille canottiere, per una spesa totale di alcune migliaia di Euro, addebitandone il costo agli italiani – non l’ha presa benissimo: ha immediatamente sporto denuncia contro il Salvini per truffa.
Eh sì, poverino: con il solo vitalizio elargitogli dallo Stato non può mica arrivare alla fine del mese: ha bisogno di incassare oltre 33.000,00 Euro offertigli volontariamente dai suoi accoliti..
Detto questo non è che il suo erede-antagonista sia molto meglio; sì, è vero, non rapina i conti della sua stessa banda, ma in quanto a delinquenza non si fa mancare nulla neppure lui.
Il segretario Salvini – lo scrive Il Secolo XIX, edizione online del Tigullio, di martedì diciannove agosto – è stato pescato dai vigili di Recco (Ge) – località dove trascorre normalmente alcuni giorni di vacanza – mentre se ne infischiava bellamente di una prescrizione emessa dall’amministrazione della città rivierasca,
peraltro guidata dai suoi amici della destra radicale e fascista.
Da oltre un mese la Giunta comunale di Recco, a seguito del crollo di un albero all’interno di un parco giochi, ha interdetto l’area a chiunque, perché sussiste un pericolo reale per l’incolumità pubblica.
Ebbene, questo ‘signore’ se ne è infischiato ed ha portato suo figlio – insieme con il suo accolito ex assessore Franco Senarega, ed il di lui rampollo – all’interno dell’area attrezzata, contravvenendo alle disposizioni di pubblica sicurezza.
Il Salvini asserisce di aver messo in atto questa azione dimostrativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che in estate un parco pubblico non possa essere chiuso; aggiungo io: soprattutto proprio quando l’individuo di cui si parla si trova in città.
Insomma: questa brutta gente è convinta di poter fare impunemente ciò che preferisce, senza subire le conseguenze dele proprie azioni criminali, se non dover pagare una miserrima multa che per lui ammonta sì e no al valore di un caffè.
Genova, 20 agosto 2014

GIOVEDI 07 AGOSTO – NUOVA INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE A FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE!!!

GIOVEDI 07 AGOSTO è STATO ORGANIZZATO UN SIT-IN DAVANTI LA PREFETTURA DI PALERMO, ANCORA UNA VOLTA A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE!!!

SI PUò TROVARE L’EVENTO SU FACEBOOK AL LINK :

WWW.FACEBOOK.COM/EVENTS/275587735980655/?NOTIF_T=PLAN_USER_INVITED

DI SEGUITO RIPORTIAMO PARTE DELL’EVENTO ORGANIZZATO PER IL 7 AGOSTO:

“CON LA RESISTENZA PALESTINESE!

CONTRO IL GOVERNO RENZI COMPLICE DEL GENOCIDIO IN CORSO!


E’ in corso è un genocidio che vuole portare i palestinesi 60 anni indietro e forse più.
Cancellarlo come popolo è il più grande crimine dell’umanità dopo l’Olocausto nazista, anche se l’imperialismo, in particolare Usa, ha commesso tanti altri crimini con centinaia di migliaia di morti.

Esiste una mobilitazione nazionale e internazionale, e si stanno mobilitando tanti intellettuali e specialisti, medici democratici nel mondo. Anche se su questo viene ben poco sulla stampa e nelle televisioni.

Lo Stato di Israele vuole andare a fondo. L’imperialismo e l’ONU lo proteggono e difendono e non sono in grado neanche di ottenere ipocrite tregue umanitarie, e tocca, quindi, ai comunisti, al movimento operaio e popolare, a tutte le forze progressiste nel mondo scendere in campo in un gigantesco movimento che ora fermi la mano genocida dello Stato di Israele.

E’ necessaria una mobilitazione senza interruzione a sostegno del popolo palestinese

Siamo perchè si coalizzino in seno a queste mobilitazioni nazionali legami più forti con la Resistenza palestinese.

Siamo perchè si sviluppino iniziative di ogni tipo che hanno sin da ora il nostro totale appoggio.”

INFINE RIPORTIAMO LE ALTRE INIZIATIVE CHE VI SARANNO PER LA STESSA GIORNATA IN CITTA’ DIVERSE:

Taranto, mercoledì 6 agosto h 17,30: sit-in davanti alla Prefettura;
Palermo, giovedì 7 agosto h 17,30: sit-in davanti alla Prefettura;
L’Aquila, mercoledì 6 agosto: attacchinaggio e volantinaggio itinerante, a partire dalle h 17 davanti alla prefettura;
Mantova, mercoledì 6 agosto dalle h 18 alle 19 in piazza Mantegna: banchetto e volantinaggio per le donne palestinesi.

LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI DEL CUR SARANNO PRESENTI E LANCIANO L’ENNESIMO APPELLO A PARTECIPARE, POICHE’ COME ABBIAMO GIA’ DETTO PIU’ VOLTE, RITENIAMO PIU’ CHE GIUSTO MOBILITARSI PER SOSTENERE IL POPOLO PALESTINESE ED OPPORSI ALLO STATO DI ISRAELE APPOGGIATO DELL’IMPERIALISMO DEGLI USA/EUROPA/ITALIA, COMPLICI DEL GENOCIZIO E DEL MASSACRO DI GAZA!!!

UNISCITI ALLA LOTTA, ADERISCI AL COLLETTIVO!!!

SCENDIAMO IN PIAZZA AL FIANCO DELLE DONNE PALESTINESI!!!

A TUTTE LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI: SEMPRE IN MERITO AL GENOCIDIO MESSO IN ATTO DALLO STATO DI ISRAELE NEI CONFRONTI DEL POPOLO PALESTINESE, RIDOTTO ALL’OSSO DALLA MACCHINA IMPERIALISTA SIONISTA, SEMPRE PIU CRUDELE E SANGUINARIA, APPOGGIATA DAGLI USA DALL’EUROPA E DALL’ITALIA, RIGIRIAMO L’APPELLO, FATTO DAL MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO,A SCENDERE IN PIAZZA TUTTE/I ASSIEME, PER CONTINUARE LA MOBILITAZIONE DI SOLIDARIETA’ NEI CONFRONTI DEL POPOLO PALESTINESE!!!

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“Donne, compagne, lavoratrici, disoccupate, studentesse sottoscriviamo questo appello e soprattutto mobilitiamoci!

SCENDIAMO IN PIAZZA AL FIANCO DELLE DONNE PALESTINESI!

Sono le donne e bambini palestinesi a pagare il prezzo di sangue più alto nel genocidio che sta portando avanti lo Stato di Israele.
Non si tratta di “vittime collaterali” ma di morti volute di un massacro mirato colpendo precisamente i luoghi dove sono soprattutto donne e bambini (case, ospedali, scuole, parchi, mercati); lo Stato sionista di Israele vuole in realtà cancellare un intero popolo.

COME DONNE FACCIAMO SENTIRE FORTE IL NOSTRO GRIDO DI PROTESTA E IL NOSTRO SOSTEGNO ALLE DONNE PALESTINESI E ALL’INTERO POPOLO.

SCENDIAMO IN PIAZZA IN TUTTE LE CITTA’ , ORGANIZZIAMO SIT-IN SOTTO LE PREFETTURE O STRUTTURE ISTITUZIONALI/POLITICHE/MILITARI – RACCOGLIAMO FIRME
COORDINIAMOCI PER UN’INIZIATIVA NEI VARI TERRITORI E CITTA’ IN UN’UNICA DATA

Siamo con le donne palestinesi perchè Israele paghi caro il loro sangue e lacrime per i figli e familiari uccisi!
Siamo con la resistenza delle donne palestinesi. Esse stanno ancora una volta dimostrando che non sono solo “vittime”. Il coraggio, la determinazione delle donne palestinesi a non abbandonare la loro terra, la loro resistenza, sono sempre state in passato e sono tuttora una forza potente, che prima o poi trasforma il sangue versato da loro e dai bambini in “armi” contro la barbara oppressione e i massacri di Israele, e per la lotta fino alla libertà della Palestina.

LOTTIAMO CONTRO LO STATO E IL GOVERNO ITALIANO AMICI DI ISRAELE

Lo Stato, il governo italiano, Napolitano, la ministra degli esteri Mogherini, le industrie di armi italiane, insieme all’imperialismo Usa e governi europei, sono complici di questo genocidio, giustificando lo Stato colonizzatore di Israele e fornendogli le armi che massacrano i palestinesi.
E le cosiddette “quote rosa” parlamentari non dicono una parola sul sangue delle donne palestinesi!
I criminali interessi strategici dell’imperialismo valgono bene la vita di donne e bambini palestinesi!

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LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI DEL COLLETTIVO, SARANNO PRESENTI ALL’INIZIATIVA!!!

 

GIORNATA INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE

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SABATO 26 LUGLIO, IN MERITO ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE, ANCHE GLI STUDENTI DEL COLLETTIVO SI SONO MOSSI( SEPPUR IN MODALITA’ INFORMALE, OVVERO NON COME COLLETTIVO STUDENTESCO,MA NE HANNO FATTO COMUNQUE PARTE) CON UN VOLANTINAGGIO ITINERANTE ED INFORMATIVO, A PALERMO, NELLE ZONE DEL CENTRO STORICO E NEI QUARTIERI POPOLARI.

DI SEGUITO RIPORTIAMO IL RESOCONTO, CHE SICURAMENTE E’ UNA DENUNCIA APERTA ALLA REPRESSIONE DEL GOVERNO ITALIANO (COMPLICE INDISCUSSO DEL GENOCIDIO DELLO STATO DI ISRAELE NEI CONFRONTI DEL POPOLO PALESTINESE) SEMPRE PIU’ ASPRA ED EVIDENTE, DAL MOMENTO CHE INCORPORA UNA PALESE IDENTITA’ DI MODERNO FASCISMO CHE AVANZA!!

“PROVOCAZIONE DELLA QUESTURA DI PALERMO AD UN VOLANTINAGGIO SOLIDALE PER LA PALESTINA”

 

In occasione della giornata nazionale di sostegno al popolo palestinese il nostro circolo ha svolto un volantinaggio informativo in città rivolto in particolare ai migranti e ai settori popolari. Molti passanti e turisti hanno preso con piacere il volantino, discutendo con noi e solidarizzando con il popolo palestinese condannando il genocidio in atto da parte di Israele, alcuni hanno lasciato anche i propri contatti per essere informati di eventuali future iniziative.
Durante il volantinaggio un’auto con due agenti della digos in borghese si ferma e scesi dalla macchina i due ci chiedono di interrompere il volantinaggio in quanto non abbiamo chiesto “l’autorizzazione” in Questura.
Come sempre in questi casi, abbiamo ribadito che innanzitutto finchè questo paese è formalmente una democrazia non c’è bisogno di alcuna autorizzazione per esprimere liberamente il proprio pensiero in qualsiasi forma, semmai in occasione di sit-in e cortei è previsto di informare la Questura, concetto ben diverso da “autorizzazione”.
Il tutore della legge ha ribadito che dovevamo smettere di fare il volantinaggio, noi dal canto nostro abbiamo detto che non se ne parlava proprio e che non essendo ancora in dittatura aperta anche se siamo all’interno di un processo di moderno fascismo e questo episodio ne è un piccolo esempio, non c’è bisogno di alcuna autorizzazione per fare un semplice volantinaggio.
Questa discussione ha attirato dei commercianti bengalesi e alcuni cittadini che si sono fermati allibiti nel sentire le “argomentazioni” del digossino. Il capannello e la non capacità di controbattere alle nostre argomentazioni ha fatto innervosire i due prodi che hanno identificato due di noi e provato ad allontanare, senza riuscirci, uno dei passanti che si era fermato a vedere la scena. Anche questo fatto lo abbiamo denunciato pubblicamente, dicendo che invece i cittadini devono vedere cosa succede, anche il passante non si è fatto spaventare dall’atteggiamento intimidatorio del poliziotto che poi si è ritirato con il collega in macchina per comunicare i nostri dati alla Questura, noi nel frattempo abbiamo continuato a volantinare essendo di fatto costretti a fare una sorta di sit-in.
Il tutto si è concluso con le solite minacce di denunce per “manifestazione non autorizzata” (!) al termine delle quali i due si sono congedati dicendo “adesso potete continuare quello che stavate facendo”.
Questo prova da un lato  la nostra ragione non solo “morale” nel fare quello che stavamo facendo ma anche legale, in caso contrario sarebbe alquanto strano che due pubblici ufficiali che si accertano per una buona mezzora di un ipotetico reato in corso permettano che questo reato continui ad avere luogo andandosene, sarebbero passibili di denuncia…
Dall’altro siamo di fronte all’ennesimo caso di provocazione e tentativo di intimidazione poliziesca (fallito clamorosamente) verso chi è attivo politicamente al di fuori e contro le istituzioni borghesi.
Molto positivamente ciò ha provocato indignazione, bisogna fare leva su questo segnale positivo per costruire giorno dopo giorno un’opposizione politica e sociale al tentativo quotidiano irregimentare della società tramite lo stato di polizia che marcia verso il moderno fascismo.
DAL BLOG: proletaricomunisti.blogspot.it
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RESOCONTO DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE – MILANO CON LA RESISTENZA PALESTINESE FINO IN FONDO!

Anche se all’inizio si era in pochi, circa 400,quando il corteo è partito ci siamo scoperti di essere in tanti e possiamo dire di aver sfiorato i 3.000 partecipanti.

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Delegazio   ni di palestinesi sono venute da Bergamo-Sondrio-Monza-Mantova-Cremona-Varese-Como piene di ragazze e ragazzi.

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Tanti gli “indigeni” italiani e con anche una delegazione del Si Cobas, segnale positivo nel desolante panorama dei silenti antagonisti e del sindacalismo di base milanese.

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Come è giusto che fosse tante, tantissime e di tutte le misure le bandiere palestinesi, ma come è altrettanto giusto come circoli di Proletari comunisti BG/MI con le nostre bandiere,il nostro striscione, i nostri volantini, le locandine (che hanno trovato posto anche sul camion che apriva il corteo. Un mescolarsi salutare come un melting pop di lotta e solidarietà.

Così si sono lanciati slogan comuni e si è intervenuti anche ai microfoni del camion.

Certo il corteo voleva fare un altro percorso, andando verso San Babila e cacciare un gruppo di fascisti scesi in piazza al fianco della Palestina (sic!) ma un imponente e spropositato numeri di sbirri e digossini ha impedito che che si impartisse la giusta lezione ai topi fi fogna. D’altronde come è stato ribadito negli interventi finali non lasceremo nessuno spazio a questa feccia coperti dai loro amici in divisa.

Tra le presenze anche quella della consigliera Anita Sonego, unica voce nel consiglio comunale a denunciare Israele, che di fatto ha pulito la coscienza alla giunta Pisapia che nei giorni scorsi ha partecipato con Maroni e Podestà alle manifestazioni filo israeliane, in verità molto sparute al massimo 30, e iper difese come una zona rossa.

Unica nota stonata il momento in cui dal camion, dopo che vi erano stati degli interventi di denuncia della connivenza dello stato italiano-dela giunta Pisapia e dopo che era stata mandata Bella Ciao, è stato fatto partire l’inno italiano. Prontamente intervenuti  fischiando sonoramente e denunciando che del sangue versato a Gaza l’Italia è il 1° alleato di Israele, lo scempio dell’inno è cessato.

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Circoli Proletari Comunisti BG/MI

GAZA. Emergenza umanitaria: oltre un milione senza acqua. Faranno un deserto e “lo chiamano confini sicuri”. Al fianco della resistenza del popolo palestinese

GAZA. Emergenza umanitaria: oltre un milione senza acqua 0 26 lug 2014 gaza, UNRWA by Redazione La testimonianza di una cooperante nella Striscia: l’80% della popolazione ha elettricità solo 4 ore al giorno, danneggiati e distrutti ospedali e scuole. L’impegno italiano. di Meri Calvelli* – Il Manifesto Gaza City, 26 luglio 2014, Nena News – In questi giorni la Striscia di Gaza sta subendo l’ennesimo attacco militare con una potenza di fuoco lanciata sulla popolazione civile, che più di ogni altro obiettivo mirato, ne paga le conseguenze. Sin dall’inizio dell’operazione israeliana la situazione più drammatica dello scontro militare, è stato l’alto numero di morti e feriti civili, che rimangono colpiti pesantemente in numeri crescenti. Il secondo dato riguarda le condizioni delle persone costrette a sfollare le aree coinvolte nelle operazioni militari, e che – oltre ai familiari – hanno perso ogni cosa per la quale avevano lavorato e vissuto tutta una vita. L’attacco alla scuola dell’Unrwa a Beit Hanoun porta a 120 il numero di strutture scolastiche che hanno subito danni dall’inizio degli attacchi; 85 impianti dell’Unrwa hanno subito danneggiamenti (centri sanitari, pompa dell’acqua, il Centro di Riabilitazione per Ipovedenti e magazzini contenenti le scorte vitali per le operazioni dell’Unrwa). 615 immobili residenziali (compresi negozi, e edifici a più piani) sono stati completamente distrutti o gravemente danneggiati. Ad oggi, almeno 42 famiglie hanno perso tre o più familiari nello stesso incidente, per un totale di 253 decessi, a partire dall’inizio dell’emergenza. Sono oltre 149.000 le persone sfollate (fonte Ocha/Unrwa) in 18 giorni di guerra. 1.200.000 persone hanno accesso poco o molto limitato all’acqua e ai servizi sanitari; l’80% della popolazione riceve l’elettricità per solo 4 ore al giorno, 120 scuole sono state danneggiate, 18 strutture sanitarie parzialmente danneggiate, 3.330 unità abitative totalmente o severamente danneggiate. Ad aiutare la popolazione civile, ci sono le agenzie internazionali, che sono pronte ad intervenire con programmi di emergenza immediata, per i bisogni primari. Gli aiuti di emergenza italiani sono stati subito preparati dai cooperanti delle Organizzazioni non Governative attraverso una raccolta di fondi, lanciata in Italia per l’acquisto immediato di medicine e supporto degli ospedali e delle cliniche mediche che da subito hanno lanciato l’appello per il rischio di «collasso sanitario». Attraverso un conto corrente sono stati raccolti fondi e acquistato i materiali da far entrare a Gaza. Ad oggi sono stati acquistati 20.000 euro di medicinali e sono già stati allocati nelle strutture sanitarie della Striscia. Anche la Cooperazione Italiana allo Sviluppo, con fondi di emergenza «in diretta», ha fatto pervenire medicinali e materiale sanitario, materassi e coperte per la popolazione locale. Con il Centro italiano di Scambio Culturale «Vik», con sede a Gaza e sostenuto da una cordata di associazioni italiane, con associazioni di volontari palestinesi, sono state organizzate raccolte di beni di prima necessità , ma anche medicinali e cibo, immediatamente distribuiti alle prime famiglie che già dall’inizio del conflitto sono rimaste prive di abitazione. Ogni bomba che cade, ogni boato che produce, incute terrore e distruzione. I danni poi sono molti e chi resta in vita si trova con tutto distrutto e perduto. *cooperante della ong italiana Acs – See more at: http://nena-news.it/gaza-emergenza-umanitaria-oltre-un-milione-senza-acqua/#sthash.oRRsbPXM.dpuf

VERSO SABATO 26 LUGLIO – AL FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE!!!

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Lo Stato sionista israeliano sta portando avanti a Gaza una guerra genocida, mirata a massacrare la popolazione palestinese, cacciarla dalla striscia di Gaza e occuparne l’intero territorio. E’ un genocidio di uomini, giovani, donne, bambini, che ha un carattere apertamente nazista-terrorista, la popolazione palestinese, le donne, i bambini, le case, gli ospedali non sono le tragiche “vittime e danni collaterali” sempre provocate dalle guerre imperialiste; ma sono gli obiettivi pianificati per distruggere un intero popolo e riprendere il pieno controllo della zona, approfittando di una situazione nell’area favorevole e portando a compimento le attività mai cessate di occupazione, espansione in atto da mesi da parte dei coloni israeliani.
GLI STUDENTI, I PROLETARI E LE MASSE POPOLARI SONO E DEVONO ESSERE AL FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE E DELLA SUA LOTTA, CONTRO LO STATO SIONISTA DI ISRAELE, PER FAR CESSARE QUESTO MASSACRO DI STAMPO NAZISTA.
In questo partecipiamo e appoggiamo tutte le iniziative di lotta in corso, condividiamo anche quelle che denunciano e colpiscono le rappresentanze ufficiali dello Stato di Israele e del sionismo.
Israele sta portando avanti questo massacro con il sostegno e la giustificazione degli USA, dei governi europei, compreso quello italiano, con la complicità dell’ONU.
Questi stanno facendo passare Israele come “vittima” legittimata a difendersi. Mentre il numero delle centinaia di morti dei palestinesi aumenta di ora in ora, mentre sono migliaia i feriti e decine di migliaia chi viene cacciato dalla sua casa, dal suo territorio, gli Usa, l’Onu non vanno oltre un formale quanto inutile appello di “dovere” di cessate il fuoco, mentre nello stesso tempo giustificano apertamente il massacro di Israele.
Denunciamo anche l’assordante silenzio di papa Bergoglio che ha tentato di dare l’immagine di un Israele per la pace, mentre aveva già le mani armate da sporcare con il sangue dei palestinesi.
L’Italia, e in particolare il Presidente Napolitano, il Ministro degli esteri Mogherini (mentre il presidente del consiglio Renzi semplicemente se ne frega, impegnato nella riforma reazionaria del parlamento e della Costituzione), sta portando avanti un osceno appoggio politico, mentre sono anche italiani gli strumenti militare con cui l’esercito di Israele sta portando avanti il suo sterminio; con il sangue caldo di donne e bambini, la Mogherini è corsa in Israele per dare solidarietà alle “preoccupazioni” che vivono gli israeliani.
DENUNCIARE IL MASSACRO ISRAELIANO, ESPRIMERE SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE VUOL DIRE PER GLI STUDENTI, I PROLETARI, LE MASSE POPOLARI DEL NOSTRO PAESE LOTTARE CONTRO LO STATO E IL GOVERNO ITALIANO AMICI DELLO STATO SIONISTA DI ISRAELE.
Le masse popolari palestinesi da troppo tempo sono schiacciate, uccise dallo Stato illegittimo di Israele; ad esse viene barbaramente negato lo stesso diritto di vivere, di avere la loro terra, la loro casa, semplicemente perchè sono di ostacolo agli interessi geostrategici dell’imperialismo.
Le masse popolari palestinesi, i giovani, i bambini, le donne hanno sempre risposto, soprattutto con i loro stessi corpi, nelle due Intifada, per resistere alla colonizzazione e alle guerre.
Ma finora non hanno vinto.
Anche questa guerra sta dimostrando che non bastano le armi e i sistemi di difesa più avanzati di Hamas per contrastare la tremenda macchina bellica di Israele, sostenuta dall’imperialismo Usa e dei paesi europei.
NOI COMUNISTI MLM, STUDENTESSE E STUDENTI DEL COLLETTIVO,SULLA BASE DELL’ESPERIENZA DI ALTRI POPOLI E ALTRI PAESI OPPRESSI, INDICHIAMO CHE SOLO LA VIA DELLA GUERRA POPOLARE, DELLA MOBILITAZIONE DIRETTA E ORGANIZZATA DELLE MASSE PUÒ VINCERE LO STATO DI ISRAELE E L’IMPERIALISMO.

DAL BLOG: proletaricomunisti.blogspot.it

PALESTINA: TRA RABBIA E DOLORE, I GIOVANI SI RIPRENDONO GERUSALEMME!

• Tra rabbia e dolore i giovani si riprendono Gerusalemme 0 24 lug 2014 gaza, gerusalemme, Israele, Palestina by RedazioneScontri da settimane in tutti i quartieri a Est, arresti e repressione da parte israeliana. Mentre le donne boicottano, i ragazzi scendono in strada verso una nuova unità di base. Resti degli scontri nel quartiere di Shuafat (Foto: Chiara Cruciati) di Chiara Cruciati – Il Manifesto Gerusalemme, 24 luglio 2014, Nena News – Dov’è il consueto caos, l’affollamento, le voci della festa, quelle della rottura del digiuno, al tramonto? Gerusalemme ha perso il suo Ramadan, lo ha messo in un angolo, soffocata dal dolore per il massacro di Gaza. Pochissimi turisti vagano per la Città Vecchia con il cappellino per proteggersi dal sole, pochi palestinesi camminano per i vicoli con le buste della spesa per l’Iftar, la cena dopo un lungo giorno di digiuno. La città è semivuota, il suq non risuona del suono delle voci che si accavallano e delle grida dei venditori di spezie e pane. Gerusalemme si accende di notte. Di rabbia e frustrazione. Da settimane, dal giorno della brutale uccisione del giovane Mohammed Abu Khdeir, ogni quartiere di Gerusalemme Est diventa il teatro della collera palestinese, per decenni di oppressione, per le discriminazioni subite e, oggi, per l’ennesima aggressione militare alla Striscia. Da Shuafat a Issawiya, da Silwan a at-Tur e Al-Ram (che due giorni fa ha pianto la morte del 21enne Mahmoud Shawamreh, ucciso da un colpo d’arma da fuoco sparato da un colono), i giovani palestinesi scendono in strada, lanciano pietre, molotov e fuochi d’artificio per confondere i soldati. La repressione è forte: dal primo luglio ad oggi solo a Shuafat sono stati arrestati 295 palestinesi, una ventina quelli detenuti solo martedì notte, mentre la risposta alle manifestazioni sono proiettili di gomma, granate stordenti, gas lacrimogeni e munizioni vere. A Silwan e Issawiya i soldati hanno spruzzato acqua chimica dentro le tende di protesta e contro i dimostranti. «Da settimane la popolazione palestinese è target di attacchi violenti e indiscriminati da parte di israeliani – spiega al manifesto Daoud Al Ghoul, attivista del Comitato di Silwan e membro dell’organizzazione palestinese Health Work Committee – Alcune donne sono state picchiate, altri insultati o accoltellati. La risposta sono le manifestazioni: gli scontri ci sono sempre stati, ma poi così forti né così persistenti. I giovani che scendono in piazza sono più numerosi e politicamente organizzati. A ciò si aggiungono le azioni delle famiglie, delle donne, delle madri, che decidono di boicottare i negozi israeliani, non vanno più a fare la spesa a Gerusalemme Ovest né salgono sul tram cittadino o sui mezzi pubblici israeliani». Una rabbia figlia di una discriminazione palese: se si traccia una linea di fronte alla Porta di Damasco, nel cuore di Gerusalemme, la linea che divide i quartieri ovest da quelli est, la separazione si tocca, si vede. La Gerusalemme palestinese è stanca, stanca di decenni di oblio, abbandono, tentativi più o meno riusciti di trasferimento forzato della sua popolazione: «Era come se la rabbia fosse stata compressa in un vaso che ora è andato in pezzi. La morte di Mohammed prima, Gaza adesso, hanno acceso la miccia. I giovani hanno perso completamente la fiducia verso i leader politici, i partiti, non hanno una guida. Dopo gli accordi di Oslo il gap tra gli interessi e il business della leadership e gli interessi della popolazione è diventato incolmabile». Passando da un quartiere all’altro della Città Vecchia, sembra di volare dalla Terra a Marte. Nessun servizio, una sola stanza che fa da casa ad un’intera famiglia, acqua tagliata per chi non può pagare le bollette, case occupate e militari sul tetto: questa la vita per i residenti palestinesi. Dall’altro lato, quello israeliano, piazze, giardini, raccolta dei rifiuti, ristoranti. Nel quartiere ebraico un gruppo di giovani israeliani raccoglie denaro da inviare all’esercito («Una donazione per mandare calzini puliti ai nostri soldati laggiù», ci dice una ragazza con i capelli rossi). La Gerusalemme palestinese è stanca e riversa questa stanchezza nella lotta di base, sociale e politica: i quartieri si autogestiscono per resistere alle demolizioni delle case e la confisca delle terre, mentre i partiti politici presenti, da Fatah a Hamas al Fronte Popolare, soffrono di estrema debolezza. «Quello a cui assistiamo è una nuova organizzazione di base – continua Daoud – I giovani hanno individuato nuove strategie e questa crisi può essere l’inizio di un collegamento stabile tra le varie forme di lotta in tutta la Palestina storica. Per quello che Gerusalemme rappresenta, questa città può essere il link tra Cisgiordania, Gaza e ’48 [l’attuale Stato di Israele, ndr]. Ci vorrà tempo e una strategia politica forte di lungo periodo. Ma Gerusalemme è il cuore del popolo palestinese e sta tornando a battere». 0 Social Share

AL FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE E CONTRO IL GENOCIDIO DA PARTE DI ISRAELE, SUPPORTATO DALL’IMPERIALISMO USA,EUROPA, ITALIA!

A SEGUITO DELLA NUOVA ONDATA DI MORTE, PORTATA AVANTI DALLO STATO DI ISRAELE E SOSTENUTA DALL’IMPERIALISMO USA, EUROPA, ITALIA, IL COLLETTIVO UNIVERSITARIO RIVOLUZIONARIO ESPRIME LA MASSIMA SOLIDARIETA’ NEI CONFRONTI DEL POPOLO PALESTINESE, IL QUALE STA LOTTANDO DA ANNI CONTRO L’INVASIONE SIONISTA!!!

PER INFORMAZIONE: IL SIONISMO E’IL MOVIMENTO POLITICO NATO ALLA FINE DEL XIX SECOLO TRA GLI EBREI RESIDENTI IN EUROPA, IL CUI FINE E’ L’AFFERMAZIONE DEL DIRITTO DELL’AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO EBRAICO MEDIANTE L’ISTITUZIONE DELLO STATO EBRAICO, MA CIO’, NELLA SOSTANZA,OLTRE AD ESSERE DEI PRINCIPI STRETTAMENTE NAZIONALISTI, NON E’ ALTRO CHE UNA PALESE AUTORIZZAZIONE DA PARTE DELL’IMPERIALISMO USA, EUROPEO, DI PERMETTERE ALLO STATO DI ISRAELE DI COMPIERE UN VERO E PROPRIO GENOCIDIO AI DANNI DEI PALESTINESI, SOLO PER CONFERMARE LA LORO EGEMONIA NELLA “TERRA SANTA”!!!

DUNQUE DA ANNI ASSISTIAMO ALL’INVASIONE DI ISRAELE ED ALLA SUA ONDATA DI STERMINIO PALESTINESE, RAGION PER CUI, NON POSSIAMO RESTARE INDIFFERENTI MA APPOGGIARE LA GUERRA CONTRO I NAZISIONISTI E DI SOLIDARIZZARE CON IL POPOLO PALESTINESE CHE NON CHIEDE ALTRO DI POTER VIVERE IN PACE NELLA PROPRIA TERRA!!

PER CONCLUDERE QUESTA BREVE INTRODUZIONE, SEGUIREMO PASSO PASSO LA VICENDA, DENUNCIANDO LO STATO DI ISRAELE E FACENDO UN APPELLO A TUTTI GLI STUDENTI NEL MONDO CHE COMPRENDONO LA GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE E CHE SOLIDARIZZINO CON IL POPOLO PALESTINESE!!!

DI SEGUITO RIPORTIAMO IL MANIFESTO MAOISTA INTERNAZIONALE intifadapin-pppa